MEDICINA - ERBORISTERIA - OLMARIA (Filipendula ulmaria (L.) Maxim., sinonimo Spiraea ulmaria L.)

Pianta della famiglia delle Rosaceae, distribuita in Europa ed Asia e spesso coltivata anche nei giardini per scopi ornamentali. In Italia cresce dalla zona submontana a quella subalpina in quasi tutta la Penisola; si trova frequentemente nei prati freschi, ai margini delle paludi e degli acquitrini.

GENERALITÀ
L'olmaria è una pianta erbacea a rizoma perenne strisciante, nodoso e lignificato. I fusti che si dipartono dal rizoma sono eretti e raggiungono l'altezza di un metro o più; hanno colorazione rossiccia e sono normalmente semplici o appena ramificati nella parte superiore.
Le foglie basali, molto grandi, hanno un lungo picciolo e sono composte, imparipennate, con 2-5 paia di foglioline; le foglie superiori invece sono più piccole e composte al più da tre foglioline, con altre due paia di foglioline molto più piccole, quasi ridotte a brattee.
I fiori sono riuniti in una grande infiorescenza a pannocchia terminale ampiamente ramificata. Il singolo fiore è formato da cinque sepali di forma triangolare, che si ripiegano al momento della fioritura verso il peduncolo, all'indietro. La corolla, formata da 5-6 petali, è di colore bianco sporco e ha forma ovalare.
I frutti sono degli acheni riuniti in un ricettacolo carnoso centrale. Sono avvolti a spirale.
Per scopi terapeutici si utilizzano le sommità fiorite della pianta.

IMPIEGO TERAPEUTICO
L'olmaria non fu utilizzata dagli antichi Greci e Romani, o meglio, dalle indicazioni che si possono trarre dai testi antichi, non si può essere certi circa l'esatta identificazione con questa o quella pianta. Certamente comunque dal Rinascimento in poi l'olmaria venne utilizzata per le sue proprietà aromatizzanti, diuretiche, depurative, antireumatiche e antigottose.
Esternamente ha anche proprietà astringenti, utili per le escoriazioni della pelle o anche per ridurre la secrezione sebacea delle pelli grasse.
L'olmaria rappresenta uno dei presidi terapeutici più validi per la terapia del ricambio e per l'eliminazione degli acidi urici dell'organismo. I preparati quindi a base di olmaria sono particolarmente indicati per la terapia della idropisia, della gotta, degli edemi degli arti inferiori, dei reumatismi articolari, della cellulite.
Per le sue proprietà aromatizzanti viene utilizzata per la preparazione di liquori o di amari, in miscela con altre specie amaro-aromatiche.
Esternamente viene utilizzata nella terapia degli edemi che si sviluppano sulle articolazioni, come conseguenza di forme reumatiche acute e croniche.
I principi attivi dell'olmaria sono degli olii essenziali contenenti salicilati (soprattutto di metile) e glicosidi flavonici, oltre a vitamine, tra cui l'acido ascorbico o vitamina C.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizza l'infuso, preparato con 10-30 g di sommità fiorite secche per litro di acqua bollente. Si lascia a macero per 5-10 minuti, si filtra per tela. Si prende questo infuso o tisana quale bevanda aromatica e depurativa, stimolante la diuresi e purificante il sangue.
La dose indicata varia da 1 a 4 tazzine al giorno, secondo la necessità.

- Uso esterno: si utilizza il decotto, preparato con 30-50 g per litro di acqua. Si lascia bollire per 20 minuti, si filtra per tela. Il decotto così preparato serve come astringente e coadiuvante nella terapia delle forme artritiche, soprattutto degli arti inferiori.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le sommità fiorite di olmaria vengono raccolte al momento della fioritura, che va da giugno a settembre a seconda dell'altitudine. Si recidono queste sommità a 20-30 cm al disotto della infiorescenza terminale.
Si dispongono poi a seccare all'ombra raccolte in mazzi di 10-15, legate a un filo teso, in locale ben aerato. Una volta secche, si conservano in sacchetti di carta o di tela.
L'olmaria va rinnovata tutti gli anni.
La coltivazione dell'olmaria può essere tentata in zone particolarmente umide, in angoli di giardino o di orto, in zone di mezz'ombra, ai margini dei prati.
Si piantano i rizomi raccolti in natura tra ottobre e dicembre. Il rizoma va asportato con un pane di terra, cosa che risulta particolarmente facile se ci si serve di un attrezzo orticolo (zappa o vanga).
Le piante vanno poste a dimora a gruppo: si otterrà così un cespuglio fiorito, altamente ornamentale per qualsiasi giardino.
L'olmaria richiede una concimazione invernale o primaverile con stallatico ben maturo. Durante i mesi estivi va assistita con frequenti irrigazioni, soprattutto se il terreno risulta secco e arido.
La coltivazione da seme richiede almeno 2 o 3 anni prima di dare delle piante che raggiungono la fioritura e una discreta produzione delle parti interessanti per l'impiego terapeutico.
 

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